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Storie del territorio

Brimi: qualità di filiera, nel rispetto del territorio

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La storia dell'oro bianco

In Alto Adige l’industria lattiero-casearia ha una lunga tradizione, che risale a 7.000 anni fa. A partire dal XIII secolo troviamo diversi documenti che testimoniano l’esistenza dei cosiddetti Schwaigen, aziende agricole tradizionali dedite all’allevamento e alla produzione di latte. Il formaggio era considerato un bene particolarmente prezioso, e a volte veniva utilizzato come mezzo di pagamento. I contadini allevavano il loro bestiame in piccoli masi, tenendo solo un numero limitato di capi per garantire un allevamento secondo natura. Qui ha inizio la filiera del latte di Brimi.

La storia dell’azienda risale agli anni ’20 con due diverse realtà, la piccola materia sociale di Sciaves e la Centrale del latte di Bressanone, che lavorano con passione il loro latte. Nel 1969 si fondono dando vita al Brimi - Centro latte di Bressanone. Nel 1978 Wolfgang Heiss, ex-presidente della cooperativa, inizia la produzione dei formaggi freschi, all’epoca pressoché sconosciuti in Alto Adige.

Il controllo della filiera, nel rispetto del territorio

Brimi controlla costantemente la qualità del latte, monitorando ogni anello della filiera. Dal foraggio ai mangimi vegetali, fino alla lavorazione, nulla viene modificato geneticamente. Il processo di mungitura avviene sotto la supervisione del veterinario ufficiale competente per il territori, che viene pagato in base allo standard di qualità offerto. Un impegno continuo a favore della assoluta qualità dei suoi prodotti.

Con i suoi 1.100 soci-contadini, viene tramandata con passione l’antica tradizione dell’agricoltura controllata d’alta quota, fornendo ogni giorno il prezioso latte di montagna Alto Adige. Viene svolto un controllo rigoroso per mantenere intatte le proprietà del latte crudo, rigorosamente senza OGM. Brimi utilizza da anni energia certificata dalle centrali idroelettriche altoatesine e con la realizzazione di un proprio impianto fotovoltaico ha recentemente incrementato la quota di energia rinnovabile impiegata.

Il controllo costante della qualità del prodotto, monitorando ogni anello della filiera.

L'agricoltura controllata d’alta quota

La dimensione di una una tipica fattoria altoatesina comprende 15 mucche e 8 vitelli o vitelloni.
In base alla razza, la produzione di latte varia dai 25 ai 30 litri al giorno. La mungitura viene eseguita due volte al giorno, tutti i giorni dell’anno. Un processo di mungitura che inizia dall’igienizzazione della mammella, e dall’applicazione di un pulsatore che mima la poppata del vitello. Il latte viene aspirato e conservato a 4° C. Il latte fresco viene raccolto una volta al giorno, tutti i giorni, e nel giro di 24 ore, passa dal produttore alla latteria per la lavorazione. Il latte viene successivamente lavorato e raffinato, creando yogurt, formaggio, mozzarella e burro.
I latticini, come il latte o la mozzarella, presentano valori nutrizionali straordinari e fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo: proteine, lipidi, lattosio, vitamine, sali minerali e oligoelementi.

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