Il parrozzo abruzzese
- Calorie per porzione 700 cal. ca.
- Costo Medio
- Difficoltà Facile
- Dosi per 6 persone
- Tempo 30 minuti (preparazione)
Ingredienti
INGREDIENTI (per un parrozzo di 20cm circa)
- 6 uova
- 150 gr di mandorle
- 250 gr di zucchero
- 150 gr di semolino
- 1 arancia non trattata
- 1 limone non trattato
- 1 cucchiaino di aroma mandorla amara
Per la GLASSA
- 150gr di cioccolato fondente
- 20gr di burro
Preparazione del piatto
È una delle ricette a cui tengo di più, poiché tramandata dalla mia cara nonna… ad ogni Natale non manca mai il suo parrozzo! È un antico dolce abruzzese, nato dalla creatività del pasticcere pescarese Luigi D'Amico, che la formulò nel 1919. Inoltre è una ricetta di facile realizzazione, avrete bisogno solo dello stampo apposito, quello a mezza luna per lo zuccotto.
PROCEDIMENTO
Iniziate col tritare finemente le mandorle con l’aiuto di un mixer, dopodiché dividete i tuorli dagli albumi, e montate a neve quest’ultimi. In un’altra ciotola montate brevemente i tuorli con lo zucchero, unite le mandorle tritate, la buccia grattugiata del limone e dell’arancia, il semolino e l’aroma mandorla amara, sempre mescolando.
Il composto si presenterà piuttosto duro, ma non preoccupatevi.
Ora aggiungete al composto di tuorli, gli albumi montati a neve molto lentamente per non smontarli, con una spatola dal basso verso l’alto. Trasferite il composto negli stampi da zuccotto che avete scelto (ci sono anche quelli mini molto carini) imburrati ed infarinati, livellate la superficie ed infornate in forno statico a 160°C per 50 min (per la forma da 20cm), fate sempre la prova stecchino.
Fate raffreddare 10 minuti e rovesciatelo su una gratella.
A questo punto preparate la glassa, fondendo il cioccolato a bagnomaria con il burro e ricoprite la superficie del vostro parrozzo. Trasferite il parrozzo su un piatto da portata e servitelo!
Testo e immagini di Denise Adorante (Lievito e Magia)
La storia del parrozzo abruzzese
Il Parrozzo nasce nel 1919 per iniziativa del pasticcere pescarese Luigi D’Amico, con l’idea di trasporre in una versione dolciaria un’antica ricetta abruzzese fatta col latte delle greggi aromatizzato con il timo e la menta insieme alle mandorle della montagna: un pane rustico detto “Pan rozzo”. Ispirato dalle forme e dai colori di questo pane, e conservandone la forma, aveva riprodotto il giallo del granturco con le uova, utilizzando una copertura di finissimo cioccolato per rappresentare le caratteristiche bruciacchiature della cottura nel forno a legna. D’Amico fece assaggiare il parrozzo "in esclusiva" all'amico d’infanzia Gabriele d'Annunzio, inviandolo a Gardone Riviera con una lettera che recitava: “Illustre Maestro questo Parrozzo il Pan rozzo d’Abruzzo vi viene da me offerto con un piccolo nome legato alla vostra e alla mia giovinezza”. Il dolce piacque così tanto al poeta che rispose a D’Amico dedicandogli un breve sonetto dialettale. “È tante ‘bbone stu parrozze nove che pare na pazzie de San Ciattè, c’avesse messe a su gran forne tè la terre lavorata da lu bbove, la terre grasse e lustre che se coce e che divente a poche a poche chiù doce de qualunque cosa doce. Benedette D’Amiche e San Ciattè.”
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